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Partenza dall’Egitto; prescrizioni per la Pasqua

37 (A)I figli d’Israele partirono da Ramses per Succot, in numero di circa seicentomila uomini a piedi, senza contare i bambini. 38 Una folla di gente di ogni specie salì anch’essa con loro. Avevano pure greggi, armenti, bestiame in grandissima quantità. 39 Fecero cuocere la pasta che avevano portata dall’Egitto, e ne fecero delle focacce azzime, perché la pasta non era lievitata. Cacciati dall’Egitto, non avevano potuto indugiare né prendere provviste. 40 Il tempo che i figli d’Israele abitarono in Egitto fu di quattrocentotrent’anni. 41 Al termine dei quattrocentotrent’anni, proprio il giorno che finivano, tutte le schiere del Signore uscirono dal paese d’Egitto. 42 Questa è una notte da celebrarsi in onore del Signore, perché egli li fece uscire dal paese d’Egitto; questa è la notte di veglia in onore del Signore per tutti i figli d’Israele, di generazione in generazione.

43 (B)Il Signore disse a Mosè e ad Aaronne: «Questa è la norma della Pasqua: nessuno straniero ne mangi, 44 ma ogni schiavo che avrai comprato potrà mangiarne, dopo essere stato circonciso. 45 Lo straniero di passaggio e il mercenario non potranno mangiarne. 46 Si mangi ogni agnello per intero in una casa. Non portate fuori casa nulla della sua carne e non gli spezzate neanche un osso[a]. 47 Tutta la comunità d’Israele celebri la Pasqua. 48 Quando uno straniero soggiornerà con te e vorrà fare la Pasqua in onore del Signore, siano prima circoncisi tutti i maschi della sua famiglia. Poi venga pure a fare la Pasqua, e sia come un nativo del paese; ma nessun incirconciso ne mangi. 49 Vi sia un’unica legge per il nativo del paese e per lo straniero che soggiorna in mezzo a voi».

50 Tutti i figli d’Israele fecero così; fecero come il Signore aveva ordinato a Mosè e ad Aaronne. 51 Quello stesso giorno il Signore fece uscire i figli d’Israele, ordinati per schiere, dal paese d’Egitto.

Consacrazione dei primogeniti al Signore

13 (C)Il Signore disse a Mosè: «Consacrami ogni primogenito[b] tra i figli d’Israele, ogni primo parto, sia tra gli uomini, sia tra gli animali: esso appartiene a me».

Mosè disse al popolo: «Ricordate questo giorno, nel quale siete usciti dall’Egitto, dalla casa di schiavitù; perché il Signore vi ha fatti uscire di là, con mano potente; non si mangi pane lievitato. Voi uscite oggi, nel mese di Abib[c]. Quando il Signore ti avrà fatto entrare nel paese dei Cananei, degli Ittiti, degli Amorei, degli Ivvei e dei Gebusei, che giurò ai tuoi padri di darti, paese dove scorre il latte e il miele, compi questo rito in questo mese. Per sette giorni mangia pane azzimo; il settimo giorno sarà una festa al Signore. Si mangi pane azzimo per sette giorni e non si veda pane lievitato presso di te, né si veda lievito presso di te, in tutto il tuo territorio. In quel giorno tu spiegherai questo a tuo figlio, dicendo: “Si fa così a motivo di quello che il Signore fece per me quando uscii dall’Egitto”. Ciò sarà per te come un segno sulla tua mano, come un ricordo fra i tuoi occhi, affinché la legge del Signore sia nella tua bocca; poiché il Signore ti ha fatto uscire dall’Egitto con mano potente. 10 Osserva dunque questo decreto, al tempo fissato, di anno in anno.

11 Quando il Signore ti avrà fatto entrare nel paese dei Cananei, come giurò a te e ai tuoi padri, e te lo avrà dato, 12 consacra al Signore ogni primogenito e ogni primo parto del tuo bestiame. I maschi saranno del Signore. 13 Ma riscatta ogni primo parto dell’asino con un agnello; se non lo vuoi riscattare, spezzagli il collo. Riscatta anche ogni primogenito di uomo fra i tuoi figli. 14 Quando, in avvenire, tuo figlio ti interrogherà, dicendo: “Che significa questo?”, tu gli risponderai: “Il Signore ci fece uscire dall’Egitto, dalla casa di schiavitù, con mano potente; 15 e quando il faraone si ostinò a non lasciarci andare, il Signore uccise tutti i primogeniti nel paese d’Egitto, tanto i primogeniti degli uomini quanto i primogeniti degli animali. Perciò io sacrifico al Signore ogni primo parto maschio, ma riscatto ogni primogenito dei miei figli”. 16 Ciò sarà come un segno sulla tua mano e come un ricordo fra i tuoi occhi, poiché il Signore ci ha fatti uscire dall’Egitto con mano potente».

In marcia verso il mar Rosso

17 (D)Quando il faraone ebbe lasciato andare il popolo, Dio non lo condusse per la via del paese dei Filistei, benché fosse vicina, poiché Dio disse: «Bisogna evitare che il popolo, di fronte a una guerra, si penta e torni in Egitto». 18 Dio fece fare al popolo un giro per la via del deserto, verso il mar Rosso. I figli d’Israele partirono armati dal paese d’Egitto. 19 Mosè prese con sé le ossa di Giuseppe; perché questi aveva espressamente fatto giurare i figli d’Israele, dicendo: «Dio certamente vi visiterà; allora, porterete con voi le mie ossa da qui».

20 Gli Israeliti, partiti da Succot, si accamparono a Etam, all’estremità del deserto. 21 Il Signore andava davanti a loro: di giorno, in una colonna di nuvola per guidarli lungo il cammino; di notte, in una colonna di fuoco per illuminarli, perché potessero camminare giorno e notte. 22 Egli non allontanava la colonna di nuvola durante il giorno, né la colonna di fuoco durante la notte, dal cospetto del popolo.

Passaggio del mar Rosso

14 (E)Il Signore parlò così a Mosè: «Di’ ai figli d’Israele che tornino indietro e si accampino davanti a Pi-Achirot, fra Migdol e il mare di fronte a Baal-Sefon. Accampatevi davanti a quel luogo presso il mare. Il faraone dirà dei figli d’Israele: “Si sono smarriti nel paese; il deserto li tiene rinchiusi”. Io indurirò il cuore del faraone ed egli li inseguirà. Ma io sarò glorificato nel faraone e in tutto il suo esercito, e gli Egiziani sapranno che io sono il Signore». Ed essi fecero così.

Quando dissero al re d’Egitto che il popolo era fuggito, il cuore del faraone e dei suoi servitori mutò sentimento verso il popolo, e quelli dissero: «Che abbiamo fatto rilasciando Israele? Non ci serviranno più![d]» Allora il faraone fece attaccare il suo carro e prese il popolo con sé. Prese seicento carri scelti, tutti carri d’Egitto, e su tutti c’erano dei capitani. Il Signore indurì il cuore del faraone, re d’Egitto, ed egli inseguì i figli d’Israele che uscivano a testa alta[e]. Gli Egiziani dunque li inseguirono. Tutti i cavalli, i carri del faraone, i suoi cavalieri e il suo esercito li raggiunsero mentre essi erano accampati presso il mare, vicino a Pi-Achirot, di fronte a Baal-Sefon.

10 Quando il faraone si avvicinò, i figli d’Israele alzarono gli occhi; ed ecco, gli Egiziani marciavano alle loro spalle. Allora i figli d’Israele ebbero una gran paura, gridarono al Signore 11 e dissero a Mosè: «Mancavano forse tombe in Egitto, per portarci a morire nel deserto? Che cosa hai fatto, facendoci uscire dall’Egitto? 12 Era appunto questo che ti dicevamo in Egitto: “Lasciaci stare, ché serviamo gli Egiziani!” Poiché era meglio per noi servire gli Egiziani che morire nel deserto». 13 E Mosè disse al popolo: «Non abbiate paura, state fermi e vedrete la salvezza che il Signore compirà oggi per voi; infatti gli Egiziani che avete visti quest’oggi, non li rivedrete mai più. 14 Il Signore combatterà per voi e voi ve ne starete tranquilli».

15 Il Signore disse a Mosè: «Perché gridi a me? Di’ ai figli d’Israele che si mettano in marcia. 16 Alza il tuo bastone, stendi la tua mano sul mare e dividilo; e i figli d’Israele entreranno in mezzo al mare sulla terra asciutta. 17 Quanto a me, io indurirò il cuore degli Egiziani e anch’essi entreranno dietro di loro; io sarò glorificato nel faraone e in tutto il suo esercito, nei suoi carri e nei suoi cavalieri. 18 Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando sarò glorificato nel faraone, nei suoi carri e nei suoi cavalieri».

19 Allora l’angelo di Dio, che precedeva il campo d’Israele, si spostò e andò a mettersi dietro a loro; anche la colonna di nuvola si spostò dalla loro avanguardia e si fermò dietro a loro, 20 mettendosi fra il campo dell’Egitto e il campo d’Israele. La nuvola era tenebrosa per gli uni, mentre rischiarava gli altri nella notte. Il campo degli uni non si avvicinò a quello degli altri per tutta la notte.

21 Allora Mosè stese la sua mano sul mare e il Signore fece ritirare il mare con un forte vento orientale, durato tutta la notte, e lo ridusse in terra asciutta. Le acque si divisero, 22 e i figli d’Israele entrarono in mezzo al mare sulla terra asciutta; e le acque formavano come un muro alla loro destra e alla loro sinistra. 23 Gli Egiziani li inseguirono e tutti i cavalli del faraone, i suoi carri, i suoi cavalieri, entrarono dietro a loro in mezzo al mare. 24 E la mattina verso l’alba, dalla colonna di fuoco e dalla nuvola il Signore guardò verso il campo degli Egiziani e lo mise in rotta. 25 Tolse le ruote dei loro carri e ne rese l’avanzata pesante; tanto che gli Egiziani dissero: «Fuggiamo davanti a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani».

26 Allora il Signore disse a Mosè: «Stendi la tua mano sul mare e le acque ritorneranno sugli Egiziani, sui loro carri e sui loro cavalieri». 27 Mosè stese la sua mano sul mare e il mare, sul far della mattina, riprese la sua forza, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli andavano incontro. Il Signore precipitò così gli Egiziani in mezzo al mare. 28 Le acque ritornarono e ricoprirono i carri, i cavalieri e tutto l’esercito del faraone che erano entrati nel mare dietro agli Israeliti. Non ne scampò neppure uno. 29 I figli d’Israele invece camminarono sull’asciutto in mezzo al mare, e le acque formavano come un muro alla loro destra e alla loro sinistra.

30 Così, in quel giorno, il Signore salvò Israele dalle mani degli Egiziani, Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare. 31 Israele vide la grande potenza con cui il Signore aveva agito contro gli Egiziani. Il popolo perciò ebbe timore del Signore, credette nel Signore e nel suo servo Mosè.

Canto trionfale d’Israele

15 (F)Allora Mosè e i figli d’Israele cantarono questo cantico al Signore: «Io canterò al Signore, perché è sommamente glorioso; ha precipitato in mare cavallo e cavaliere.

Il Signore è la mia forza e l’oggetto del mio cantico; egli è stato la mia salvezza. Questi è il mio Dio, io lo glorificherò, è il Dio di mio padre, io lo esalterò.

Il Signore è un guerriero, il suo nome è il Signore.

Egli ha gettato in mare i carri del faraone, e il suo esercito; e i suoi migliori condottieri sono stati sommersi nel mar Rosso.

Gli abissi li ricoprono; sono andati a fondo come una pietra.

La tua destra, o Signore, è ammirevole per la sua forza. La tua destra, o Signore, schiaccia i nemici.

Con la grandezza della tua maestà, tu rovesci i tuoi avversari; tu scateni la tua ira, essa li consuma come stoppia.

Al soffio delle tue narici le acque si sono ammucchiate, le onde si sono rizzate come un muro, i flutti si sono fermati nel cuore del mare.

Il nemico diceva: “Inseguirò, raggiungerò, dividerò le spoglie, io mi sazierò di loro; sguainerò la mia spada, la mia mano li sterminerà”;

10 ma tu hai soffiato il tuo vento e il mare li ha sommersi; sono affondati come piombo in acque profonde.

11 Chi è pari a te fra gli dèi, o Signore? Chi è pari a te, splendido nella tua santità, tremendo, degno di lode, operatore di prodigi?

12 Tu hai steso la destra, la terra li ha ingoiati.

13 Tu hai condotto con la tua bontà il popolo che hai riscattato; l’hai guidato con la tua potenza alla tua santa dimora.

14 I popoli lo hanno udito e tremano. L’angoscia ha colto gli abitanti della Filistia.

15 Già sono smarriti i capi di Edom, il tremito prende i potenti di Moab, tutti gli abitanti di Canaan vengono meno.

16 Spavento e terrore piomberà su di loro. Per la forza del tuo braccio diventeranno muti come una pietra, finché il tuo popolo, o Signore, sia passato, finché sia passato il popolo che ti sei acquistato.

17 Tu li introdurrai e li pianterai sul monte che ti appartiene, nel luogo che hai preparato, o Signore, per tua dimora, nel santuario che le tue mani, o Signore, hanno stabilito.

18 Il Signore regnerà per sempre, in eterno».

19 Mosè e i figli d’Israele cantarono questo cantico[f] quando i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono nel mare, e il Signore fece ritornare su di loro le acque del mare, ma i figli d’Israele camminarono sulla terra asciutta in mezzo al mare.

20 Allora Miriam, la profetessa, sorella di Aaronne, prese in mano il timpano e tutte le donne uscirono dietro a lei, con timpani e danze. 21 E Miriam rispondeva: «Cantate al Signore, perché è sommamente glorioso: ha precipitato in mare cavallo e cavaliere».

Israele nel deserto(G)

Le acque di Mara

22 (H)Poi Mosè fece partire gli Israeliti dal mar Rosso ed essi si diressero verso il deserto di Sur; camminarono tre giorni nel deserto e non trovarono acqua. 23 Quando giunsero a Mara, non potevano bere l’acqua di Mara, perché era amara; perciò quel luogo fu chiamato Mara[g]. 24 Allora il popolo mormorò contro Mosè, dicendo: «Che berremo?» 25 Egli gridò al Signore; e il Signore gli mostrò un legno. Mosè lo gettò nell’acqua, e l’acqua divenne dolce. È lì che il Signore diede al popolo una legge e una prescrizione, e lo mise alla prova, dicendo: 26 «Se tu ascolti attentamente la voce del Signore che è il tuo Dio, e fai ciò che è giusto agli occhi suoi, porgi orecchio ai suoi comandamenti e osservi tutte le sue leggi, io non ti infliggerò nessuna delle infermità che ho inflitte agli Egiziani, perché io sono il Signore, colui che ti guarisce».

27 Poi giunsero a Elim, dov’erano dodici sorgenti d’acqua e settanta palme; e si accamparono lì presso le acque.

Le quaglie e la manna

16 (I)Tutta la comunità dei figli d’Israele partì da Elim e giunse al deserto di Sin, che è tra Elim e il Sinai, il quindicesimo giorno del secondo mese dopo la loro partenza dal paese d’Egitto. Tutta la comunità dei figli d’Israele mormorò contro Mosè e contro Aaronne nel deserto. I figli d’Israele dissero loro: «Fossimo pur morti per mano del Signore nel paese d’Egitto, quando sedevamo intorno a pentole piene di carne e mangiavamo pane a sazietà! Voi ci avete condotti in questo deserto perché tutta questa assemblea morisse di fame!»

Allora il Signore disse a Mosè: «Ecco, io farò piovere pane dal cielo per voi; il popolo uscirà e ne raccoglierà ogni giorno il necessario per la giornata; così lo metterò alla prova e vedrò se cammina o no secondo la mia legge. Ma il sesto giorno, quando prepareranno quello che hanno portato a casa, dovrà essere il doppio di quello che raccolgono ogni altro giorno».

Mosè e Aaronne dissero a tutti i figli d’Israele: «Questa sera voi conoscerete che il Signore è colui che vi ha fatti uscire dal paese d’Egitto. Domattina vedrete la gloria del Signore, poiché egli ha udito i vostri mormorii contro il Signore. Quanto a noi, che cosa siamo perché mormoriate contro di noi?» E Mosè disse: «Vedrete la gloria del Signore quando stasera egli vi darà carne da mangiare e domattina pane a sazietà; perché il Signore ha udito le lagnanze che voi mormorate contro di lui. Noi infatti, che cosa siamo? I vostri mormorii non sono contro di noi, ma contro il Signore».

Poi Mosè disse ad Aaronne: «Di’ a tutta la comunità dei figli d’Israele: “Avvicinatevi alla presenza del Signore, perché egli ha udito i vostri mormorii”». 10 Mentre Aaronne parlava a tutta la comunità dei figli d’Israele, questi volsero gli occhi verso il deserto, ed ecco la gloria del Signore apparire nella nuvola. 11 E il Signore disse a Mosè: 12 «Io ho udito i mormorii dei figli d’Israele; parla loro così: “Al tramonto mangerete carne e domattina sarete saziati di pane; e conoscerete che io sono il Signore, il vostro Dio”».

13 La sera stessa arrivarono delle quaglie che ricoprirono il campo. La mattina c’era uno strato di rugiada intorno al campo; 14 e quando lo strato di rugiada fu sparito, ecco sulla superficie del deserto una cosa minuta, tonda, minuta come brina sulla terra. 15 I figli d’Israele, quando l’ebbero vista, si dissero l’un l’altro: «Che cos’è?[h]» perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «Questo è il pane che il Signore vi dà da mangiare. 16 Ecco quello che il Signore ha comandato: “Ognuno ne raccolga quanto gli basta per il suo nutrimento: un omer a testa, secondo il numero delle persone che vivono con voi; ognuno ne prenda per quelli che sono nella sua tenda”».

17 I figli d’Israele fecero così, ne raccolsero gli uni più e gli altri meno. 18 Lo misurarono con l’omer; chi ne aveva raccolto molto non ne ebbe in eccesso; e chi ne aveva raccolto poco non gliene mancava[i]. Ognuno ne raccolse quanto gliene occorreva per il suo nutrimento. 19 Mosè disse loro: «Nessuno ne conservi fino a domattina». 20 Ma alcuni non ubbidirono a Mosè e ne conservarono fino all’indomani. Quello imputridì e fu infestato dai vermi; e Mosè si adirò contro costoro. 21 Così lo raccoglievano tutte le mattine: ciascuno nella misura che bastava al suo nutrimento; e quando il sole diventava caldo, quello si scioglieva.

22 Il sesto giorno raccolsero il doppio di quel pane: due omer per ciascuno. Tutti i capi della comunità vennero a dirlo a Mosè. 23 Ed egli disse loro: «Questo è quello che ha detto il Signore: “Domani è un giorno solenne di riposo: un sabato[j] sacro al Signore; fate cuocere oggi quello che avete da cuocere, e fate bollire quello che avete da bollire; tutto quel che vi avanza, riponetelo e conservatelo fino a domani”». 24 Essi dunque lo misero da parte fino all’indomani, come Mosè aveva ordinato, e quello non imputridì e non fu infestato dai vermi. 25 Mosè disse: «Mangiatelo oggi, perché oggi è il sabato sacro al Signore; oggi non ne troverete nei campi. 26 Raccoglietene durante sei giorni; ma il settimo giorno è il sabato; in quel giorno non ve ne sarà».

27 Il settimo giorno alcuni del popolo uscirono per raccoglierne, ma non ne trovarono. 28 Allora il Signore disse a Mosè: «Fino a quando rifiuterete di osservare i miei comandamenti e le mie leggi? 29 Guardate che il Signore vi ha dato il sabato. Per questo, il sesto giorno egli vi dà del pane per due giorni. Perciò ognuno stia dov’è, nessuno esca dalla sua tenda il settimo giorno».

30 Così il popolo si riposò il settimo giorno.

31 La casa d’Israele chiamò quel pane manna[k]; esso era simile al seme del coriandolo[l]; era bianco, e aveva il gusto di schiacciata fatta col miele.

32 Mosè disse: «Questo è quello che il Signore ha ordinato: “Riempi un omer di manna, perché sia conservato per i vostri discendenti, perché vedano il pane col quale vi ho nutriti nel deserto, quando vi ho fatti uscire dal paese d’Egitto”». 33 E Mosè disse ad Aaronne: «Prendi un vaso, mettici dentro un omer di manna, e deponilo davanti al Signore, perché sia conservato per i vostri discendenti». 34 Secondo l’ordine che il Signore aveva dato a Mosè, Aaronne lo depose davanti alla Testimonianza, perché fosse conservato.

35 I figli d’Israele mangiarono la manna per quarant’anni, finché arrivarono in terra abitata. Mangiarono la manna finché giunsero ai confini del paese di Canaan.

36 L’omer è la decima parte dell’efa.

L’acqua scaturita dalla roccia di Oreb

17 (J)Poi tutta la comunità dei figli d’Israele partì dal deserto di Sin, marciando a tappe secondo gli ordini del Signore. Si accampò a Refidim, ma non c’era acqua da bere per il popolo. Allora il popolo protestò contro Mosè e disse: «Dacci dell’acqua da bere». Mosè rispose loro: «Perché protestate contro di me? Perché tentate il Signore Là il popolo patì la sete e mormorò contro Mosè, dicendo: «Perché ci hai fatto uscire dall’Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?» Mosè gridò al Signore, dicendo: «Che cosa devo fare per questo popolo? Ancora un po’, e mi lapideranno». Allora il Signore disse a Mosè: «Mettiti di fronte al popolo e prendi con te alcuni degli anziani d’Israele; prendi anche in mano il bastone col quale hai percosso il Fiume e va’. Ecco io starò là davanti a te, sulla roccia che è in Oreb; tu colpirai la roccia: ne scaturirà dell’acqua e il popolo berrà». Mosè fece così in presenza degli anziani d’Israele, e a quel luogo mise il nome di Massa[m] e Meriba[n] a causa della protesta dei figli d’Israele, e perché avevano tentato il Signore, dicendo: «Il Signore è in mezzo a noi, sì o no?»

Vittoria su Amalec

(K)Allora venne Amalec per combattere contro Israele a Refidim. E Mosè disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci a combattere contro Amalec; domani io starò sulla vetta del colle con il bastone di Dio in mano». 10 Giosuè fece come Mosè gli aveva detto e combatté contro Amalec; e Mosè, Aaronne e Cur salirono sulla vetta del colle. 11 E quando Mosè teneva le mani alzate, Israele vinceva; e quando le abbassava, vinceva Amalec. 12 Ma le mani di Mosè si facevano pesanti. Allora essi presero una pietra, gliela posero sotto ed egli si sedette; Aaronne e Cur gli tenevano le mani alzate, uno da una parte e l’altro dall’altra. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole. 13 E Giosuè sconfisse Amalec e la sua gente passandoli a fil di spada.

14 Il Signore disse a Mosè: «Scrivi questo fatto in un libro, perché se ne conservi il ricordo, e fa’ sapere a Giosuè che io cancellerò interamente sotto il cielo la memoria di Amalec».

15 Allora Mosè costruì un altare che chiamò «il Signore è la mia bandiera»; e disse: 16 «Una mano s’è alzata contro il trono del Signore, perciò il Signore farà guerra ad Amalec di generazione in generazione».

Visita di Ietro, suocero di Mosè

18 (L)Ietro, sacerdote di Madian, suocero di Mosè, udì tutto quello che Dio aveva fatto in favore di Mosè e d’Israele suo popolo: come il Signore aveva fatto uscire Israele dall’Egitto. Ietro, suocero di Mosè, aveva preso Sefora, moglie di Mosè, dopo che era stata rimandata, e i due figli di Sefora. Uno si chiamava Ghersom[o]; perché Mosè aveva detto: «Abito in terra straniera». L’altro si chiamava Eliezer[p], perché aveva detto: «Il Dio di mio padre è stato il mio aiuto e mi ha liberato dalla spada del faraone». Ietro, suocero di Mosè, andò da Mosè, con i figli e la moglie di lui, nel deserto dove egli era accampato, al monte di Dio, e fece dire a Mosè: «Io, Ietro, tuo suocero, vengo da te con tua moglie e i suoi due figli con lei».

Allora Mosè uscì a incontrare suo suocero, s’inchinò e lo baciò; s’informarono scambievolmente della loro salute, poi entrarono nella tenda. Allora Mosè raccontò a suo suocero tutto quello che il Signore aveva fatto al faraone e agli Egiziani per amore d’Israele, tutte le sofferenze patite durante il viaggio e come il Signore li aveva liberati. Ietro si rallegrò di tutto il bene che il Signore aveva fatto a Israele, liberandolo dalla mano degli Egiziani. 10 Ietro disse: «Benedetto sia il Signore, che vi ha liberati dalla mano degli Egiziani e dalla mano del faraone; egli ha liberato il popolo dal giogo degli Egiziani! 11 Ora riconosco che il Signore è più grande di tutti gli dèi; tale si è mostrato quando gli Egiziani hanno agito orgogliosamente contro Israele». 12 Ietro, suocero di Mosè, prese un olocausto e dei sacrifici per offrirli a Dio; Aaronne con tutti gli anziani d’Israele vennero a mangiare con il suocero di Mosè davanti a Dio.

13 (M)Il giorno seguente, Mosè si sedette per amministrare la giustizia al popolo, e il popolo rimase intorno a Mosè dal mattino fino alla sera. 14 Quando il suocero di Mosè vide tutto quello che egli faceva per il popolo, disse: «Che cosa fai con il popolo? Perché siedi solo, e tutto il popolo ti sta attorno dal mattino fino alla sera?» 15 Mosè rispose a suo suocero: «Perché il popolo viene da me per consultare Dio. 16 Quando essi hanno qualche questione, vengono da me e io giudico fra l’uno e l’altro, faccio loro conoscere gli ordini di Dio e le sue leggi». 17 Ma il suocero di Mosè gli disse: «Quel che fai non va bene. 18 Tu ti esaurirai certamente e stancherai anche questo popolo che è con te; perché questo compito è troppo pesante per te; tu non puoi farcela da solo. 19 Ascolta la mia voce; io ti darò un consiglio, e Dio sia con te: sii tu il rappresentante del popolo davanti a Dio, e porta a Dio le loro cause. 20 Insegna loro i decreti e le leggi, mostra loro la via per la quale devono camminare e quello che devono fare; 21 ma scegli fra tutto il popolo degli uomini capaci e timorati di Dio: degli uomini fidati, che detestino il guadagno illecito; e stabiliscili sul popolo come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. 22 Essi dovranno amministrare la giustizia al popolo in ogni circostanza. Essi riferiscano a te su ogni questione di grande importanza, ma ogni piccolo affare lo decidano loro. Così alleggerirai il tuo carico, ed essi lo porteranno con te. 23 Se tu fai questo, e se Dio te lo conferma, tu potrai resistere; anche tutto questo popolo arriverà felicemente al luogo che gli è destinato».

24 Mosè ascoltò la voce di suo suocero e fece tutto quello che egli aveva detto. 25 Mosè scelse fra tutto Israele degli uomini capaci e li stabilì capi del popolo: capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. 26 Questi amministravano la giustizia al popolo in ogni tempo; le cause difficili le segnalavano a Mosè, ma ogni piccolo affare lo decidevano loro.

27 Poi Mosè lasciò partire suo suocero, che se ne tornò al suo paese.

Patto sul monte Sinai

19 (N)Nel primo giorno del terzo mese, da quando furono usciti dal paese d’Egitto, i figli d’Israele giunsero al deserto del Sinai. Partiti da Refidim, giunsero al deserto del Sinai e si accamparono nel deserto; qui Israele si accampò di fronte al monte.

Footnotes

  1. Esodo 12:46 Cfr. Gv 19:36.
  2. Esodo 13:2 Nu 3:13; 8:17; +Lu 2:23.
  3. Esodo 13:4 Mese di Abib, cioè il periodo di marzo-aprile.
  4. Esodo 14:5 Che abbiamo fatto rilasciando Israele? Non ci serviranno più! lett. Che abbiamo fatto lasciando Israele dal servirci?
  5. Esodo 14:8 A testa alta, lett. a mano alzata; cfr. Nu 33:3.
  6. Esodo 15:19 Mosè e i figli d’Israele cantarono questo cantico non compare nel testo ebraico, ma è implicito nell’informazione contenuta in v. 1.
  7. Esodo 15:23 Mara, lett. amarezza.
  8. Esodo 16:15 Che cos’è, ebr. man hu’ da cui deriva manna.
  9. Esodo 16:18 +2 Co 8:15.
  10. Esodo 16:23 Un sabato, cioè una cessazione o interruzione del lavoro.
  11. Esodo 16:31 Manna, ebr. man, lett. che cosa? vd. 16:15.
  12. Esodo 16:31 Coriandolo, nome di pianta che cresce nel Vicino Oriente, i cui grani, piccoli e piccanti, sono color grigio pallido.
  13. Esodo 17:7 Massa, lett. tentazione.
  14. Esodo 17:7 Meriba, lett. contesa.
  15. Esodo 18:3 Ghersom, da una parola ebr. che significa straniero là, vd. Es 2:22.
  16. Esodo 18:4 Eliezer, parola composta da ’eli, lett. mio Dio, ed ‘ezer, lett. aiuto.
'Esodo 12:37-19:2' not found for the version: La Bibbia della Gioia.

Partenza di Israele

37 Gli Israeliti partirono da Ramses alla volta di Succot, in numero di seicentomila uomini capaci di camminare, senza contare i bambini. 38 Inoltre una grande massa di gente promiscua partì con loro e insieme greggi e armenti in gran numero. 39 Fecero cuocere la pasta che avevano portata dall'Egitto in forma di focacce azzime, perché non era lievitata: erano infatti stati scacciati dall'Egitto e non avevano potuto indugiare; neppure si erano procurati provviste per il viaggio.

40 Il tempo durante il quale gli Israeliti abitarono in Egitto fu di quattrocentotrent'anni. 41 Al termine dei quattrocentotrent'anni, proprio in quel giorno, tutte le schiere del Signore uscirono dal paese d'Egitto. 42 Notte di veglia fu questa per il Signore per farli uscire dal paese d'Egitto. Questa sarà una notte di veglia in onore del Signore per tutti gli Israeliti, di generazione in generazione.

Prescrizioni sulla pasqua

43 Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: «Questo è il rito della pasqua: nessun straniero ne deve mangiare.

44 Quanto a ogni schiavo acquistato con denaro, lo circonciderai e allora ne potrà mangiare.

45 L'avventizio e il mercenario non ne mangeranno.

46 In una sola casa si mangerà: non ne porterai la carne fuori di casa; non ne spezzerete alcun osso.

47 Tutta la comunità d'Israele la celebrerà. 48 Se un forestiero è domiciliato presso di te e vuol celebrare la pasqua del Signore, sia circonciso ogni suo maschio: allora si accosterà per celebrarla e sarà come un nativo del paese. Ma nessun non circonciso ne deve mangiare.

49 Vi sarà una sola legge per il nativo e per il forestiero, che è domiciliato in mezzo a voi».

50 Tutti gli Israeliti fecero così; come il Signore aveva ordinato a Mosè e ad Aronne, in tal modo operarono.

51 Proprio in quel giorno il Signore fece uscire gli Israeliti dal paese d'Egitto, ordinati secondo le loro schiere.

I primogeniti e gli azzimi

13 Il Signore disse a Mosè: «Consacrami ogni primogenito, il primo parto di ogni madre tra gli Israeliti - di uomini o di animali -: esso appartiene a me».

Mosè disse al popolo: «Ricordati di questo giorno, nel quale siete usciti dall'Egitto, dalla condizione servile, perché con mano potente il Signore vi ha fatti uscire di là: non si mangi ciò che è lievitato. Oggi voi uscite nel mese di Abib. Quando il Signore ti avrà fatto entrare nel paese del Cananeo, dell'Hittita, dell'Amorreo, dell'Eveo e del Gebuseo, che ha giurato ai tuoi padri di dare a te, terra dove scorre latte e miele, allora tu compirai questo rito in questo mese.

Per sette giorni mangerai azzimi.

Nel settimo vi sarà una festa in onore del Signore.

Nei sette giorni si mangeranno azzimi e non ci sarà presso di te ciò che è lievitato; non ci sarà presso di te il lievito, entro tutti i tuoi confini.

In quel giorno tu istruirai tuo figlio: E' a causa di quanto ha fatto il Signore per me, quando sono uscito dall'Egitto.

Sarà per te segno sulla tua mano e ricordo fra i tuoi occhi, perché la legge del Signore sia sulla tua bocca. Con mano potente infatti il Signore ti ha fatto uscire dall'Egitto. 10 Osserverai questo rito alla sua ricorrenza ogni anno.

Ancora i primogeniti

11 Quando il Signore ti avrà fatto entrare nel paese del Cananeo, come ha giurato a te e ai tuoi padri, e te lo avrà dato in possesso, 12 tu riserverai per il Signore ogni primogenito del seno materno; ogni primo parto del bestiame, se di sesso maschile, appartiene al Signore. 13 Riscatterai ogni primo parto dell'asino mediante un capo di bestiame minuto; se non lo riscatti, gli spaccherai la nuca. Riscatterai ogni primogenito dell'uomo tra i tuoi figli. 14 Quando tuo figlio domani ti chiederà: Che significa ciò?, tu gli risponderai: Con braccio potente il Signore ci ha fatti uscire dall'Egitto, dalla condizione servile. 15 Poiché il faraone si ostinava a non lasciarci partire, il Signore ha ucciso ogni primogenito nel paese d'Egitto, i primogeniti degli uomini e i primogeniti del bestiame. Per questo io sacrifico al Signore ogni primo frutto del seno materno, se di sesso maschile, e riscatto ogni primogenito dei miei figli. 16 Questo sarà un segno sulla tua mano, sarà un ornamento fra i tuoi occhi, per ricordare che con braccio potente il Signore ci ha fatti uscire dall'Egitto».

4. L'USCITA DALL'EGITTO

Partenza degli Israeliti

17 Quando il faraone lasciò partire il popolo, Dio non lo condusse per la strada del paese dei Filistei, benché fosse più corta, perché Dio pensava: «Altrimenti il popolo, vedendo imminente la guerra, potrebbe pentirsi e tornare in Egitto». 18 Dio guidò il popolo per la strada del deserto verso il Mare Rosso. Gli Israeliti, ben armati uscivano dal paese d'Egitto. 19 Mosè prese con sé le ossa di Giuseppe, perché questi aveva fatto giurare solennemente gli Israeliti: «Dio, certo, verrà a visitarvi; voi allora vi porterete via le mie ossa». 20 Partirono da Succot e si accamparono a Etam, sul limite del deserto. 21 Il Signore marciava alla loro testa di giorno con una colonna di nube, per guidarli sulla via da percorrere, e di notte con una colonna di fuoco per far loro luce, così che potessero viaggiare giorno e notte. 22 Di giorno la colonna di nube non si ritirava mai dalla vista del popolo, né la colonna di fuoco durante la notte.

Da Etam al mar Rosso

14 Il Signore disse a Mosè: «Comanda agli Israeliti che tornino indietro e si accampino davanti a Pi-Achirot, tra Migdol e il mare, davanti a Baal-Zefon; di fronte ad esso vi accamperete presso il mare. Il faraone penserà degli Israeliti: Vanno errando per il paese; il deserto li ha bloccati! Io renderò ostinato il cuore del faraone ed egli li inseguirà; io dimostrerò la mia gloria contro il faraone e tutto il suo esercito, così gli Egiziani sapranno che io sono il Signore!».

Essi fecero in tal modo.

Gli Egiziani inseguono Israele

Quando fu riferito al re d'Egitto che il popolo era fuggito, il cuore del faraone e dei suoi ministri si rivolse contro il popolo. Dissero: «Che abbiamo fatto, lasciando partire Israele, così che più non ci serva!».

Attaccò allora il cocchio e prese con sé i suoi soldati.

Prese poi seicento carri scelti e tutti i carri di Egitto con i combattenti sopra ciascuno di essi. Il Signore rese ostinato il cuore del faraone, re di Egitto, il quale inseguì gli Israeliti mentre gli Israeliti uscivano a mano alzata. Gli Egiziani li inseguirono e li raggiunsero, mentre essi stavano accampati presso il mare: tutti i cavalli e i carri del faraone, i suoi cavalieri e il suo esercito si trovarono presso Pi-Achirot, davanti a Baal-Zefon.

10 Quando il faraone fu vicino, gli Israeliti alzarono gli occhi: ecco, gli Egiziani muovevano il campo dietro di loro! Allora gli Israeliti ebbero grande paura e gridarono al Signore. 11 Poi dissero a Mosè: «Forse perché non c'erano sepolcri in Egitto ci hai portati a morire nel deserto? Che hai fatto, portandoci fuori dall'Egitto? 12 Non ti dicevamo in Egitto: Lasciaci stare e serviremo gli Egiziani, perché è meglio per noi servire l'Egitto che morire nel deserto?». 13 Mosè rispose: «Non abbiate paura! Siate forti e vedrete la salvezza che il Signore oggi opera per voi; perché gli Egiziani che voi oggi vedete, non li rivedrete mai più! 14 Il Signore combatterà per voi, e voi starete tranquilli».

Miracolo del mare

15 Il Signore disse a Mosè: «Perché gridi verso di me? Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino. 16 Tu intanto alza il bastone, stendi la mano sul mare e dividilo, perché gli Israeliti entrino nel mare all'asciutto. 17 Ecco io rendo ostinato il cuore degli Egiziani, così che entrino dietro di loro e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito, sui suoi carri e sui suoi cavalieri. 18 Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri».

19 L'angelo di Dio, che precedeva l'accampamento d'Israele, cambiò posto e passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò indietro. 20 Venne così a trovarsi tra l'accampamento degli Egiziani e quello d'Israele. Ora la nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte.

21 Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte, risospinse il mare con un forte vento d'oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. 22 Gli Israeliti entrarono nel mare asciutto, mentre le acque erano per loro una muraglia a destra e a sinistra. 23 Gli Egiziani li inseguirono con tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri, entrando dietro di loro in mezzo al mare.

24 Ma alla veglia del mattino il Signore dalla colonna di fuoco e di nube gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. 25 Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!».

26 Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri».

27 Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. 28 Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l'esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. 29 Invece gli Israeliti avevano camminato sull'asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro una muraglia a destra e a sinistra. 30 In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare; 31 Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l'Egitto e il popolo temette il Signore e credette in lui e nel suo servo Mosè.

Canto di vittoria

15 Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero:

«Voglio cantare in onore del Signore:
perché ha mirabilmente trionfato,
ha gettato in mare
cavallo e cavaliere.

Mia forza e mio canto è il Signore,
egli mi ha salvato.
E' il mio Dio e lo voglio lodare,
è il Dio di mio padre
e lo voglio esaltare!

Il Signore è prode in guerra,
si chiama Signore.

I carri del faraone e il suo esercito
ha gettato nel mare
e i suoi combattenti scelti
furono sommersi nel Mare Rosso.

Gli abissi li ricoprirono,
sprofondarono come pietra.

La tua destra, Signore,
terribile per la potenza,
la tua destra, Signore,
annienta il nemico;

con sublime grandezza
abbatti i tuoi avversari,
scateni il tuo furore
che li divora come paglia.

Al soffio della tua ira
si accumularono le acque,
si alzarono le onde
come un argine,
si rappresero gli abissi
in fondo al mare.

Il nemico aveva detto:
Inseguirò, raggiungerò,
spartirò il bottino,
se ne sazierà la mia brama;
sfodererò la spada,
li conquisterà la mia mano!

10 Soffiasti con il tuo alito:
il mare li coprì,
sprofondarono come piombo
in acque profonde.

11 Chi è come te fra gli dei, Signore?
Chi è come te,
maestoso in santità,
tremendo nelle imprese,
operatore di prodigi?

12 Stendesti la destra:
la terra li inghiottì.

13 Guidasti con il tuo favore
questo popolo che hai riscattato,
lo conducesti con forza
alla tua santa dimora.

14 Hanno udito i popoli e tremano;
dolore incolse gli abitanti della Filistea.

15 Gia si spaventano i capi di Edom,
i potenti di Moab li prende il timore;
tremano tutti gli abitanti di Canaan.

16 Piombano sopra di loro
la paura e il terrore;
per la potenza del tuo braccio
restano immobili come pietra,
finché sia passato il tuo popolo, Signore,
finché sia passato questo tuo popolo
che ti sei acquistato.

17 Lo fai entrare e lo pianti
sul monte della tua eredità,
luogo che per tua sede,
Signore, hai preparato,
santuario che le tue mani,
Signore, hanno fondato.

18 Il Signore regna

in eterno e per sempre!».

19 Quando infatti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri furono entrati nel mare, il Signore fece tornare sopra di essi le acque del mare, mentre gli Israeliti avevano camminato sull'asciutto in mezzo al mare. 20 Allora Maria, la profetessa, sorella di Aronne, prese in mano un timpano: dietro a lei uscirono le donne con i timpani, formando cori di danze. 21 Maria fece loro cantare il ritornello:

«Cantate al Signore
perché ha mirabilmente trionfato:
ha gettato in mare
cavallo e cavaliere!».

II. IL CAMMINO NEL DESERTO

Mara

22 Mosè fece levare l'accampamento di Israele dal Mare Rosso ed essi avanzarono verso il deserto di Sur. Camminarono tre giorni nel deserto e non trovarono acqua. 23 Arrivarono a Mara, ma non potevano bere le acque di Mara, perché erano amare. Per questo erano state chiamate Mara. 24 Allora il popolo mormorò contro Mosè: «Che berremo?». 25 Egli invocò il Signore, il quale gli indicò un legno. Lo gettò nell'acqua e l'acqua divenne dolce. In quel luogo il Signore impose al popolo una legge e un diritto; in quel luogo lo mise alla prova. 26 Disse: «Se tu ascolterai la voce del Signore tuo Dio e farai ciò che è retto ai suoi occhi, se tu presterai orecchio ai suoi ordini e osserverai tutte le sue leggi, io non t'infliggerò nessuna delle infermità che ho inflitte agli Egiziani, perché io sono il Signore, colui che ti guarisce!». 27 Poi arrivarono a Elim, dove sono dodici sorgenti di acqua e settanta palme. Qui si accamparono presso l'acqua.

La manna e le quaglie

16 Levarono l'accampamento da Elim e tutta la comunità degli Israeliti arrivò al deserto di Sin, che si trova tra Elim e il Sinai, il quindici del secondo mese dopo la loro uscita dal paese d'Egitto.

Nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e contro Aronne. Gli Israeliti dissero loro: «Fossimo morti per mano del Signore nel paese d'Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci avete fatti uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine».

Allora il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina secondo la mia legge o no. Ma il sesto giorno, quando prepareranno quello che dovranno portare a casa, sarà il doppio di ciò che raccoglieranno ogni altro giorno».

Mosè e Aronne dissero a tutti gli Israeliti: «Questa sera saprete che il Signore vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto; domani mattina vedrete la Gloria del Signore; poiché egli ha inteso le vostre mormorazioni contro di lui. Noi infatti che cosa siamo, perché mormoriate contro di noi?». Mosè disse: «Quando il Signore vi darà alla sera la carne da mangiare e alla mattina il pane a sazietà, sarà perché il Signore ha inteso le mormorazioni, con le quali mormorate contro di lui. Noi infatti che cosa siamo? Non contro di noi vanno le vostre mormorazioni, ma contro il Signore».

Mosè disse ad Aronne: «Dà questo comando a tutta la comunità degli Israeliti: Avvicinatevi alla presenza del Signore, perché egli ha inteso le vostre mormorazioni!». 10 Ora mentre Aronne parlava a tutta la comunità degli Israeliti, essi si voltarono verso il deserto: ed ecco la Gloria del Signore apparve nella nube.

11 Il Signore disse a Mosè: 12 «Ho inteso la mormorazione degli Israeliti. Parla loro così: Al tramonto mangerete carne e alla mattina vi sazierete di pane; saprete che io sono il Signore vostro Dio». 13 Ora alla sera le quaglie salirono e coprirono l'accampamento; al mattino vi era uno strato di rugiada intorno all'accampamento. 14 Poi lo strato di rugiada svanì ed ecco sulla superficie del deserto vi era una cosa minuta e granulosa, minuta come è la brina sulla terra. 15 Gli Israeliti la videro e si dissero l'un l'altro: «Man hu: che cos'è?», perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «E' il pane che il Signore vi ha dato in cibo.

16 Ecco che cosa comanda il Signore: Raccoglietene quanto ciascuno può mangiarne, un omer a testa, secondo il numero delle persone con voi. Ne prenderete ciascuno per quelli della propria tenda».

17 Così fecero gli Israeliti. Ne raccolsero chi molto chi poco. 18 Si misurò con l'omer: colui che ne aveva preso di più, non ne aveva di troppo, colui che ne aveva preso di meno non ne mancava: avevano raccolto secondo quanto ciascuno poteva mangiarne. 19 Poi Mosè disse loro: «Nessuno ne faccia avanzare fino al mattino». 20 Essi non obbedirono a Mosè e alcuni ne conservarono fino al mattino; ma vi si generarono vermi e imputridì. Mosè si irritò contro di loro.

21 Essi dunque ne raccoglievano ogni mattina secondo quanto ciascuno mangiava; quando il sole cominciava a scaldare, si scioglieva.

22 Nel sesto giorno essi raccolsero il doppio di quel pane, due omer a testa. Allora tutti i principi della comunità vennero ad informare Mosè. 23 E disse loro: «E' appunto ciò che ha detto il Signore: Domani è sabato, riposo assoluto consacrato al Signore. Ciò che avete da cuocere, cuocetelo; ciò che avete da bollire, bollitelo; quanto avanza, tenetelo in serbo fino a domani mattina».

24 Essi lo misero in serbo fino al mattino, come aveva ordinato Mosè, e non imputridì, né vi si trovarono vermi.

25 Disse Mosè: «Mangiatelo oggi, perché è sabato in onore del Signore: oggi non lo troverete nella campagna. 26 Sei giorni lo raccoglierete, ma il settimo giorno è sabato: non ve ne sarà».

27 Nel settimo giorno alcuni del popolo uscirono per raccoglierne, ma non ne trovarono. 28 Disse allora il Signore a Mosè: «Fino a quando rifiuterete di osservare i miei ordini e le mie leggi? 29 Vedete che il Signore vi ha dato il sabato! Per questo egli vi dà al sesto giorno il pane per due giorni. Restate ciascuno al proprio posto! Nel settimo giorno nessuno esca dal luogo dove si trova».

30 Il popolo dunque riposò nel settimo giorno.

31 La casa d'Israele la chiamò manna. Era simile al seme del coriandolo e bianca; aveva il sapore di una focaccia con miele.

32 Mosè disse: «Questo ha ordinato il Signore: Riempitene un omer e conservatelo per i vostri discendenti, perché vedano il pane che vi ho dato da mangiare nel deserto, quando vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto».

33 Mosè disse quindi ad Aronne: «Prendi un'urna e mettici un omer completo di manna; deponila davanti al Signore e conservala per i vostri discendenti».

34 Secondo quanto il Signore aveva ordinato a Mosè, Aronne la depose per conservarla davanti alla Testimonianza.

35 Gli Israeliti mangiarono la manna per quarant'anni, fino al loro arrivo in una terra abitata, mangiarono cioè la manna finché furono arrivati ai confini del paese di Canaan. 36 L'omer è la decima parte di un efa.

L'acqua scaturita dalla roccia

17 Tutta la comunità degli Israeliti levò l'accampamento dal deserto di Sin, secondo l'ordine che il Signore dava di tappa in tappa, e si accampò a Refidim. Ma non c'era acqua da bere per il popolo. Il popolo protestò contro Mosè: «Dateci acqua da bere!». Mosè disse loro: «Perché protestate con me? Perché mettete alla prova il Signore?». In quel luogo dunque il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il popolo mormorò contro Mosè e disse: «Perché ci hai fatti uscire dall'Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?». Allora Mosè invocò l'aiuto del Signore, dicendo: «Che farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!». Il Signore disse a Mosè: «Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani di Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e và! Ecco, io starò davanti a te sulla roccia, sull'Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà». Mosè così fece sotto gli occhi degli anziani d'Israele. Si chiamò quel luogo Massa e Meriba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: «Il Signore è in mezzo a noi sì o no?».

Combattimento contro Amalek

Allora Amalek venne a combattere contro Israele a Refidim. Mosè disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro Amalek. Domani io starò ritto sulla cima del colle con in mano il bastone di Dio». 10 Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per combattere contro Amalek, mentre Mosè, Aronne, e Cur salirono sulla cima del colle. 11 Quando Mosè alzava le mani, Israele era il più forte, ma quando le lasciava cadere, era più forte Amalek. 12 Poiché Mosè sentiva pesare le mani dalla stanchezza, presero una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e l'altro dall'altra, sostenevano le sue mani. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole. 13 Giosuè sconfisse Amalek e il suo popolo passandoli poi a fil di spada. 14 Allora il Signore disse a Mosè: «Scrivi questo per ricordo nel libro e mettilo negli orecchi di Giosuè: io cancellerò del tutto la memoria di Amalek sotto il cielo!».

15 Allora Mosè costruì un altare, lo chiamò «Il Signore è il mio vessillo» 16 e disse:

«Una mano s'è levata sul trono del Signore:
vi sarà guerra del Signore contro Amalek
di generazione in generazione!».

Incontro di Ietro e di Mosè

18 Ietro, sacerdote di Madian, suocero di Mosè, venne a sapere quanto Dio aveva operato per Mosè e per Israele, suo popolo, come il Signore aveva fatto uscire Israele dall'Egitto. Allora Ietro prese con sé Zippora, moglie di Mosè, che prima egli aveva rimandata, e insieme i due figli di lei, uno dei quali si chiamava Gherson, perché egli aveva detto: «Sono un emigrato in terra straniera», e l'altro si chiamava Eliezer, perché «Il Dio di mio padre è venuto in mio aiuto e mi ha liberato dalla spada del faraone». Ietro dunque, suocero di Mosè, con i figli e la moglie di lui venne da Mosè nel deserto, dove era accampato, presso la montagna di Dio. Egli fece dire a Mosè: «Sono io, Ietro, tuo suocero, che vengo da te con tua moglie e i suoi due figli!». Mosè andò incontro al suocero, si prostrò davanti a lui e lo baciò; poi si informarono l'uno della salute dell'altro ed entrarono sotto la tenda. Mosè raccontò al suocero quanto il Signore aveva fatto al faraone e agli Egiziani per Israele, tutte le difficoltà loro capitate durante il viaggio, dalle quali il Signore li aveva liberati. Ietro gioì di tutti i benefici che il Signore aveva fatti a Israele, quando lo aveva liberato dalla mano degli Egiziani. 10 Disse Ietro: «Benedetto sia il Signore, che vi ha liberati dalla mano degli Egiziani e dalla mano del faraone: egli ha strappato questo popolo dalla mano dell'Egitto! 11 Ora io so che il Signore è più grande di tutti gli dei, poiché egli ha operato contro gli Egiziani con quelle stesse cose di cui essi si vantavano». 12 Poi Ietro, suocero di Mosè, offrì un olocausto e sacrifici a Dio. Vennero Aronne e tutti gli anziani d'Israele e fecero un banchetto con il suocero di Mosè davanti a Dio.

Istituzione dei giudici

13 Il giorno dopo Mosè sedette a render giustizia al popolo e il popolo si trattenne presso Mosè dalla mattina fino alla sera. 14 Allora Ietro, visto quanto faceva per il popolo, gli disse: «Che cos'è questo che fai per il popolo? Perché siedi tu solo, mentre il popolo sta presso di te dalla mattina alla sera?». 15 Mosè rispose al suocero: «Perché il popolo viene da me per consultare Dio. 16 Quando hanno qualche questione, vengono da me e io giudico le vertenze tra l'uno e l'altro e faccio conoscere i decreti di Dio e le sue leggi». 17 Il suocero di Mosè gli disse: «Non va bene quello che fai! 18 Finirai per soccombere, tu e il popolo che è con te, perché il compito è troppo pesante per te; tu non puoi attendervi da solo. 19 Ora ascoltami: ti voglio dare un consiglio e Dio sia con te! Tu stà davanti a Dio in nome del popolo e presenta le questioni a Dio. 20 A loro spiegherai i decreti e le leggi; indicherai loro la via per la quale devono camminare e le opere che devono compiere. 21 Invece sceglierai tra tutto il popolo uomini integri che temono Dio, uomini retti che odiano la venalità e li costituirai sopra di loro come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. 22 Essi dovranno giudicare il popolo in ogni circostanza; quando vi sarà una questione importante, la sottoporranno a te, mentre essi giudicheranno ogni affare minore. Così ti alleggerirai il peso ed essi lo porteranno con te. 23 Se tu fai questa cosa e se Dio te la comanda, potrai resistere e anche questo popolo arriverà in pace alla sua mèta».

24 Mosè ascoltò la voce del suocero e fece quanto gli aveva suggerito. 25 Mosè dunque scelse uomini capaci in tutto Israele e li costituì alla testa del popolo come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di decine. 26 Essi giudicavano il popolo in ogni circostanza: quando avevano affari difficili li sottoponevano a Mosè, ma giudicavano essi stessi tutti gli affari minori. 27 Poi Mosè congedò il suocero, il quale tornò al suo paese.

III. L'ALLEANZA SUL SINAI

1. L'ALLEANZA E IL DECALOGO

Arrivo al Sinai

19 Al terzo mese dall'uscita degli Israeliti dal paese di Egitto, proprio in quel giorno, essi arrivarono al deserto del Sinai. Levato l'accampamento da Refidim, arrivarono al deserto del Sinai, dove si accamparono; Israele si accampò davanti al monte.

“Voi avete visto quello che ho fatto agli Egiziani e come vi ho portato sopra ali d’aquila e vi ho condotti a me.

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Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all'Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire fino a me.

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11 Allora il suo popolo si ricordò dei giorni antichi di Mosè. Dov’è colui che li fece uscire dal mare con il pastore del suo gregge? Dov’è colui che mise in mezzo a loro lo Spirito suo santo,

12 che fece andare il suo braccio glorioso alla destra di Mosè, che divise le acque davanti a loro, per acquistarsi una rinomanza eterna,

13 che li condusse attraverso gli abissi, come un cavallo nel deserto, senza che inciampassero?

14 Come il bestiame che scende nella valle, lo Spirito del Signore li condusse al riposo. Così tu guidasti il tuo popolo, per acquistarti una rinomanza gloriosa.

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'Isaia 63:11-14' not found for the version: La Bibbia della Gioia.

11 Allora si ricordarono dei giorni antichi,
di Mosè suo servo.
Dov'è colui che fece uscire dall'acqua del Nilo
il pastore del suo gregge?
Dov'è colui che gli pose nell'intimo
il suo santo spirito;
12 colui che fece camminare alla destra di Mosè
il suo braccio glorioso,
che divise le acque davanti a loro
facendosi un nome eterno;
13 colui che li fece avanzare tra i flutti
come un cavallo sulla steppa?
Non inciamparono,
14 come armento che scende per la valle:
lo spirito del Signore li guidava al riposo.
Così tu conducesti il tuo popolo,
per farti un nome glorioso.

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