Giobbe 3:11-26
Nuova Riveduta 1994
11 Perché non morii fin dal seno di mia madre?
Perché non spirai appena uscito dal suo grembo?
12 Perché trovai delle ginocchia per ricevermi
e delle mammelle da poppare?
13 Ora giacerei tranquillo,
dormirei, e avrei cosí riposo
14 con i re e con i consiglieri della terra
che si costruirono mausolei,
15 con i príncipi che possedevano oro
e che riempirono d'argento le loro
case;
16 oppure, come l'aborto nascosto,
non esisterei,
sarei come i feti che non videro la luce.
17 Là cessano gli empi di tormentare gli altri.
Là riposano gli stanchi,
18 là i prigionieri hanno pace tutti
insieme,
senza udir voce d'aguzzino.
19 Piccoli e grandi sono là insieme,
lo schiavo è libero dal suo padrone.
20 Perché dare la luce all'infelice
e la vita a chi ha l'anima nell'amarezza?
21 Essi aspettano la morte che non
viene,
la ricercano piú che i tesori nascosti.
22 Si rallegrerebbero fino a giubilarne,
esulterebbero se trovassero una tomba.
23 Perché dar vita a un uomo la cui via
è oscura,
e che Dio ha stretto in un cerchio?
24 Io sospiro anche quando prendo
il mio cibo,
e i miei gemiti si spargono come acqua.
25 Non appena temo un male, esso
mi colpisce;
e quel che mi spaventa, mi piomba
addosso.
26 Non trovo riposo, né tranquillità,
né pace,
il tormento è continuo!»
Giobbe 7:7-21
Nuova Riveduta 1994
7 Ricòrdati che la mia vita è un soffio!
L'occhio mio non vedrà piú il bene.
8 Lo sguardo di chi ora mi vede non mi potrà piú scorgere;
gli occhi tuoi mi cercheranno, ma io
non sarò piú.
9 La nuvola svanisce e si dilegua;
cosí chi scende nel *soggiorno dei
morti non ne risalirà;
10 non tornerà piú nella sua casa
e il luogo dove stava non lo riconoscerà piú.
11 Io, perciò, non terrò chiusa la
bocca;
nell'angoscia del mio spirito io parlerò,
mi lamenterò nell'amarezza dell'anima mia.
12 Sono io forse il mare o un mostro marino
che tu ponga intorno a me una
guardia?
13 Quando dico: “Il mio letto mi darà sollievo,
il mio giaciglio allevierà la mia pena!,
14 tu mi sgomenti con sogni,
e mi spaventi con visioni;
15 io preferisco soffocare,
a queste mie ossa preferisco la morte.
16 Io mi sto consumando; non vivrò
sempre;
ti prego, lasciami stare; i giorni miei non sono che un soffio.
17 Che cos'è l'uomo che tu ne faccia
tanto caso,
che tu t'interessi a lui,
18 lo visiti ogni mattina
e lo metta alla prova a ogni istante?
19 Quando cesserai di tenere lo
sguardo fisso su di me?
Quando mi darai tempo d'inghiottire la mia saliva?
20 Se ho peccato, che ho fatto a te,
o guardiano degli uomini?
Perché hai fatto di me il tuo bersaglio
a tal punto che sono divenuto un peso a me stesso?
21 Perché non perdoni le mie
trasgressioni
e non cancelli la mia *iniquità?
Poiché presto giacerò nella polvere;
tu mi cercherai, ma io non sarò piú».
Copyright © 1994 by Geneva Bible Society