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28 Quando tornerò, il mondo sarà come ai tempi di Lot. La gente si occupava degli affari quotidiani: mangiava, beveva, comprava, vendeva, piantava alberi e costruiva case, 29 fino al mattino in cui Lot lasciò Sòdoma. Allora dal cielo Dio fece piovere fuoco e lava, e li distrusse tutti. 30 Proprio così, tutto procederà normalmente, fino al momento del mio ritorno.

31 Allora, quelli che quel giorno saranno fuori casa non dovranno ritornare per fare i bagagli; e chi sarà nei campi non dovrà rientrare in città. 32 Ricordatevi come finì la moglie di Lot!

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Più tardi, Dio condannò alla distruzione le città di Sòdoma e Gomorra, che furono ridotte in cenere, perché servissero come esempio di ciò che dovevano aspettarsi tutti gli uomini increduli e malvagi.

7-8 Contemporaneamente, però, il Signore salvò Lot che era un uomo giusto, rattristato dalla depravazione dei propri concittadini; lo salvò facendolo uscire da Sòdoma. Lot, infatti, era un bravʼuomo, che viveva in mezzo a quegli scellerati, assistendo giorno per giorno alle loro immoralità. Ciò vuol dire che il Signore può liberare i giusti dalle tentazioni e tener dʼocchio, invece, i malvagi, per punirli nel giorno del giudizio finale.

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E non dimenticate neppure Sòdoma e Gomorra e le città vicine che, come loro, si erano abbandonate ai vizi di ogni specie, inclusa lʼomosessualità. Quelle città furono distrutte dal fuoco e ci servono dʼesempio per ricordarci che cʼè un inferno in cui sono puniti i peccatori.

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23 E tu, città di Cafarnao, credi forse che sarai innalzata fino al cielo? No di certo, finirai dritta allʼinferno! Perché, se i meravigliosi miracoli che ho fatto da te, li avessi compiuti a Sòdoma, quella città oggi esisterebbe ancora. 24 Perciò vi dico che nel giorno del giudizio la sentenza per Sòdoma sarà più mite della tua».

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