Add parallel Print Page Options

Malvagità e castigo d’Israele

(A)Guai a quelli che meditano l’iniquità e tramano il male sui loro letti, per eseguirlo allo spuntar del giorno, quando ne hanno il potere in mano!

Desiderano dei campi e se ne impadroniscono; delle case, e se le prendono; così opprimono l’uomo e la sua casa, l’individuo e la sua proprietà.

Perciò così dice il Signore: «Ecco, contro questa razza io medito un male a cui non potrete sottrarre il collo; non camminerete più a testa alta, perché saranno tempi cattivi.

In quel giorno si farà un proverbio su di voi, si canterà un lamento e si dirà: “È finita! Noi siamo interamente rovinati! Egli passa ad altri l’eredità del mio popolo! Vedete come egli me la toglie! I nostri campi li distribuisce ai trasgressori!”».

Perciò nell’assemblea del Signore non ci sarà nessuno che misuri con la cordicella i lotti di terreno.

Read full chapter

Corruzione e irresponsabilità dei potenti

(A)Guai a quelli che vivono tranquilli a Sion e fiduciosi sul monte di Samaria, ai notabili della prima fra le nazioni, dietro ai quali va la casa d’Israele!

Passate a Calne e guardate, e di là andate fino a Camat la grande, poi scendete a Gat dei Filistei: quelle città stanno forse meglio di questi regni? o il loro territorio è forse più vasto del vostro?

Voi volete allontanare il giorno del male, ma fate avvicinare il regno della violenza.

Si stendono su letti d’avorio, si sdraiano sui loro divani, mangiano gli agnelli del gregge e i vitelli presi dalla stalla.

Improvvisano al suono della cetra, si inventano strumenti musicali come Davide;

bevono il vino in ampie coppe e si ungono con gli oli più pregiati, ma non si addolorano per la rovina di Giuseppe.

Perciò ora andranno in esilio alla testa dei deportati e cesseranno le feste di questa combriccola.

Il Signore, Dio, l’ha giurato per se stesso, dice il Signore, Dio degli eserciti: «Io detesto l’orgoglio di Giacobbe, odio i suoi palazzi e darò in mano al nemico la città con tutto ciò che contiene».

Se restano dieci uomini in una casa, moriranno.

10 Un parente verrà con il becchino a prendere il morto e a portarne via di casa le ossa; e dirà a colui che è in fondo alla casa: «Ce n’è altri con te?» L’altro risponderà: «No». E il primo dirà: «Zitto! Non è il momento di nominare il nome del Signore».

11 Poiché, ecco, il Signore comanda di far cadere a pezzi la casa grande e ridurre la piccola in frantumi.

12 Corrono forse i cavalli sulle rocce? Si ara forse su esse con i buoi? Eppure voi cambiate il diritto in veleno e il frutto della giustizia in assenzio;

13 vi rallegrate di cose da nulla e dite: «Non è forse con la nostra forza che abbiamo acquistato potenza?»

14 Poiché, ecco, o casa d’Israele, dice il Signore, Dio degli eserciti: «Io faccio sorgere contro di voi una nazione, che vi opprimerà dall’ingresso di Camat fino al torrente dell’Arabà».

(A)Infatti Gerusalemme vacilla e Giuda crolla, perché la loro lingua e le loro opere sono contro il Signore, al punto da provocare l’ira del suo sguardo maestoso.

L’aspetto del loro volto testimonia contro di essi, proclamano il loro peccato, come Sodoma; non lo nascondono. Guai a loro, perché procurano a se stessi del male.

10 Ditelo che il giusto avrà del bene, perché egli mangerà il frutto delle sue opere!

11 Guai all’empio! Il male ricadrà sul suo capo, perché gli sarà reso quanto le sue mani hanno fatto.

12 Il mio popolo ha come oppressori dei bambini, e delle donne dominano su di lui. Popolo mio, coloro che ti guidano ti sviano e distruggono il sentiero per cui devi passare!

13 Il Signore si presenta per discutere la causa, e sta in piedi per giudicare i popoli.

14 Il Signore entra in giudizio con gli anziani del suo popolo e con i prìncipi di esso: «Voi siete quelli che hanno devastato la vigna! Le spoglie del povero sono nelle vostre case!

15 Con quale diritto opprimete il mio popolo e pestate la faccia agli indifesi?», dice il Signore, Dio degli eserciti.

Read full chapter

(A)Ora vieni e traccia queste cose in loro presenza sopra una tavola, e scrivile in un libro, perché rimangano per i giorni futuri, per sempre.

Poiché questo è un popolo ribelle, sono figli bugiardi, figli che non vogliono ascoltare la legge del Signore,

10 che dicono ai veggenti: «Non vedete!» e a quelli che hanno visioni: «Non ci annunciate visioni di cose vere! Diteci cose piacevoli, vedete cose immaginarie!

11 Uscite fuori di strada, abbandonate il sentiero retto, allontanateci dagli occhi il Santo d’Israele!»

12 Perciò così dice il Santo d’Israele: «Poiché voi disprezzate questa parola e confidate nell’oppressione e nelle vie oblique, e ne fate il vostro appoggio,

13 questa iniquità sarà per voi come una breccia che minaccia rovina, che sporge in un alto muro, il cui crollo avviene a un tratto, in un istante,

14 e che si spezza come si spezza un vaso del vasaio che uno frantuma senza pietà, e tra i rottami del quale non si trova frammento che serva a prendere fuoco dal focolare o ad attingere acqua dalla cisterna.

Read full chapter